Revocatorie di rimesse Bancarie Teatro
accademico del Bibiena Mantova - 22 ottobre 2004 Apertura dei lavori dott.
Giovanni Scaglioni presidente
del Tribunale di Mantova Saluto del Presidente –
Professionalità e autonomia del Giudice – L’azione revocatoria fallimentare:
sue finalità e l’attuale atteggiamento della giurisprudenza. Mi viene attribuito
il privilegio di porgere a nome dei magistrati mantovani un saluto cordiale
ed accogliente, come accogliente è la cornice di questo teatro che ci ospita,
ai presenti ed agli illustri relatori dott. Bartolomeo Quatraro Presidente di
Sezione del Tribunale di Milano, Prof. Avv. Marco Arato dell'Università di
Genova, Prof. Avv. Giuseppe Terranova dell'Università di Roma, dott. Giuseppe
Rebecca commercialista in Vicenza, Prof. Avv. Guido Uberto Tedeschi
dell'Università di Parma, dott. Giovanni Sansone -Giudice del Tribunale di
Trieste - Saluto anche il Presidente della Corte di Appello di Brescia, Sua
Eccellenza Giulio Lussana che ci onora della Sua presenza. Al saluto devo
aggiungere anche un particolare ringraziamento al Presidente dell'Ordine degli
Avvocati di Mantova Avv. Fausto Amadei, al Presidente dell'Ordine dei Dottori
Commercialisti dott. Gualerzi, al Presidente del Collegio dei Ragionieri Rag.
Tosoni che con i loro apporti economici hanno reso possibile questo incontro
di studio. Un ringraziamento
devo ancora al Sindaco di Mantova Gianfranco Burchiellaro che ha messo a
disposizione dei convegnisti questo splendido teatro, nonchè il Palazzo della
Ragione dove ci trasferiremo per il buffet dopo la sospensione dei lavori
della mattinata. Ringrazio anche il prof. Claudio Gallico Presidente
dell'Accademia Nazionale Virgiliana per averci concesso la Sede Ovale per il
collegamento in video conferenza. Infine un
ringraziamento molto sentito ai colleghi Lucio Munaro e Laura De Simone referenti
per la formazione decentrata, i quali si sono impegnati senza risparmio di
energie per promuovere, organizzare e coordinare questo incontro di studio,
offrendoci quindi la possibilità di spunti di conoscenza, di riflessione, di
confronto, sulla base degli apporti estremamente qualificati che ci saranno
dati dagli insigni relatori. Un punto oggi
ineludibile per il magistrato e per gli operatori di giustizia è la professionalità,
che va ricercata da ciascuno di noi con continuità e direi con ostinazione. Come
ho detto in altre occasioni, in momenti così difficili come quello che la
magistratura sta attualmente vivendo,
non vi può essere spazio per errori, dovuti ad insufficiente professionalità. La indipendenza e
l'autonomia del giudice passano anche attraverso una adeguata formazione. Ben
vengano dunque questi incontri di studio che ci obbligano a programmi operativi
concreti ai quali volentieri diamo il nostro fattivo contributo. Credo che il
Tribunale di Mantova abbia dato sempre il buon esempio, e soprattutto in
quest'ultimo periodo. Grazie
all'iniziativa ed all'interessamento prezioso, principalmente della collega
De Simone, è stato organizzato nel maggio del 2003 un incontro di studio sul
Diritto Societario Sostanziale, nel maggio 2004 con la collaborazione degli
ordini professionali dei commercialisti e dei ragionieri di Mantova sono
state tenute, anche da parte dei giudici del nostro Tribunale, molteplici
relazioni sul tema del contenzioso con le banche, nel giugno del 2004 un
altro incontro di studio sul Diritto Societario Processuale ed oggi infine
questo sulle revocatorie fallimentari di rimesse bancarie. Un tema quest'ultimo
oggetto di opinioni in dottrina di orientamento diverso da quello quasi
unanime seguito dalla giurisprudenza, ritenuto peraltro eccessivamente
penalizzante per gli istituti bancari; perciò da taluno si è sostenuta la
necessità di temperamenti correttivi. Il tema è
particolarmente "caldo" per il Tribunale di Mantova avanti al quale
pendono 91 procedimenti di revocatorie di rimesse bancarie di cui 70 proposte
dal fallimento di una impresa di grandi dimensioni per un importo complessivo
di 246.082.000,00 €uro di cui 238 milioni circa riferiti proprio a questo
fallimento.(Qualcosa meno di 500 miliardi di vecchie lire) A questo dato oggettivamente
riscontrato possono presumibilmente aggiungersi altre 10 cause revocatorie
con domanda per un valore di circa 1 milione di euro. Come ognuno può vedere
il sistema bancario sulla piazza di Mantova risulta fortemente impegnato. Se è vero che la
prossima riforma del diritto fallimentare è vista nell'ottica della ricerca
di soluzioni volte più che alla realizzazione in tempi brevi di parziali
recuperi dei crediti, al risanamento dell'impresa, che
indubbiamente può offrire possibilità recuperatorie maggiormente soddisfacenti,
ne dovrebbe derivare che anche la revocatoria fallimentare dovrebbe essere
prevista esclusivamente come rimedio agli intenti fraudolenti del debitore
nei confronti dei creditori, dei quali va comunque garantita effettivamente la
par condicio. Sempre in
quest'ottica il sistema bancario dovrebbe essere posto nella condizione di
continuare a permettere all'impresa le normali operazioni, avendo la certezza
che soltanto gli atti preferenziali saranno revocati e che le azioni revocatorie
non devono servire come fonte di finanziamento. Mi chiedo, dunque:
occorre attendere questa riforma oppure esistono già oggi gli spazi per
tendenze giurisprudenziali diversificate dall'orientamento consolidato della
Suprema Corte e da quello seguito dalla quasi totalità dei giudici di merito? Resterà
incontrastata l'attuale giurisprudenza, pur se in certe condizioni viene percepita
come non equa? Credo che il convegno, fra gli altri insegnamenti, possa
rispondere anche a questa domanda. Personalmente ritengo che non siano con
fondamento percorribili vie alternative a quelle oggi seguite, anche perchè
un certo rigore non guasta sotto il profilo di un'azione moralizzatrice di un
settore che di recente è stato coinvolto in scandali molto pesanti (vedi Parmalat,
Cirio ed altri). Mi rendo conto che per buttare l'acqua sporca bisogna fare
attenzione a non buttare via anche il bambino. Ma questo non è compito del
giudice. Il mio compito,
invece, qui è finito. Rinnovo ancora il
mio più sentito saluto di "benvenuti fra di noi a Mantova" e auguro
a tutti noi buon lavoro. |