Opposizione allo stato passivo -
Compenso del C.T.U. posto a carico dell'opponente - Richiesta di pagamento in
prededuzione al fallimento opposto - Rigetto dell'istanza - Reclamo al tribunale
ex art. 26 l.f. - Inammissibilità. Tribunale di Mantova, Sez. II
civile, riunito in Camera di Consiglio e composta da Dott. Attilio
Dell'Aringa, Presidente, Dott. Mauro Bernardi, Giudice Relatore, Dott. Laura De
Simone, Giudice – Provvedimento del giorno 8 maggio 2003. omississ... letto il
reclamo promosso ex art. 26 l.f. dal dott. Paolo Bianchi avverso il
provvedimento emesso dal G.D. del fallimento Alfa s.p.a. in data 28-2-2003; rilevato
che l’istante, nominato c.t.u. nel procedimento civile n. 381/97 R.G.
concernente l’opposizione alla sentenza dichiarativa di fallimento promossa
dalla società fallita, assumeva che il G.I. di tale causa gli aveva liquidato
il compenso ponendolo a carico della società opponente e che, chiestone il
pagamento in prededuzione al fallimento della società Alfa s.p.a., il Giudice
Delegato aveva rigettato tale istanza sul presupposto della mancanza di un
titolo nei confronti della massa per la corresponsione di quanto preteso; rilevato
che l’istante ha contestato la legittimità di siffatta decisione invocando
l’orientamento che sarebbe stato fatto proprio da Cass. 8-7-1996 n. 6199
secondo cui nel pagamento dei compensi del c.t.u varrebbe il principio,
negato dal G.D., della solidarietà fra le parti processuali; ritenuto che, secondo la giurisprudenza di legittimità, al procedimento ex art. 111 l.f. può farsi luogo, quando la sussistenza e la prededucibilità di un credito nei confronti della massa non siano disconosciute dal giudice delegato, con il decreto previsto dal II^ comma, mentre nel caso contrario deve escludersi che il creditore, per ottenere il riconoscimento dei propri diritti, possa proporre reclamo contro detto decreto atteso che il provvedimento del giudice delegato ha funzione meramente ricognitiva del credito prededucibile e non anche decisoria di accertamento negativo della corrispondente pretesa, nel qual caso il creditore potrà soltanto chiedere la insinuazione del preteso credito nello stato passivo secondo le regole ordinarie (cfr. Cass. 12-1-2001 n. 388; Cass. 13-6-2000 n. 8031; Cass. 16-11-1999 n. 12670; Cass. 24.3.1994 n. 2896; 8.5.1991 n. 5124; 5.7.1988 n. 4421; 22.10.1984 n. 5345); P.T.M. dichiara
l’inammissibilità del reclamo. Si comunichi. Mantova, li 8-5-2003. |